Siti di interesse storico-artistico

La Villa Angaran delle Stelle

La Villa “Angaran delle Stelle”

Eretta nel 1486 e situata a mezza costa del monte in via Tarquinia. E’ una delle più antiche ville vicentine appartenente alle antiche casate dei Grimani e dei Da Porto. La facciata interna è l’unica rimasta intatta nel corso dell’ultimo restauro, durante il quale furono aperte finestre moderne sul fronte strada e altre nella facciata posteriore. Nel portico, sotto le travi, si sviluppa una decorazione a grifi bifronti. Il Cevese descrive all’interno un affresco cinquecentesco con la Vergine ed il Bambin Gesù, San Francesco e Lorenzo Giustiniani.


La Villa Angaran delle Stelle - Cattaneo

La Villa “Angaran delle Stelle – Cattaneo”

Armonioso edificio del settecento vicentino che sorge all’interno di un parco in via Braglio. E’ una delle espressioni più raffinate del 1700; progettata nel 1718, forse dall’architetto Muttoni, è in stile neoclassico. Trattasi di un complesso con casa padronale, casa del custode, case dei fittavoli, parco e oratorio. In un passaggio sotterraneo, che dalla casa del custode porta alla cantina, è riportata la data del 1600, il che fa presumere l’esistenza di una parte più antica. L’attuale proprietario ha condotto nel 1969 un radicale restauro di tutte le parti. Una gradinata senza balaustra porta all’ingresso. Nella facciata il piano nobile ha un bell’ingresso ad arco a tutto sesto profilato di conci, come pure le finestre laterali. Due coppie di paraste, da ambo i lati, e due centrali, tutte con capitello ionico, creano cinque campi lisci nell’intonaco. L’architrave, spezzato al centro, porta in alto un bel timpano centrale con lo stemma della famiglia Angaran Delle Stelle. Nel tetto si ergono quattro statue da ambo i lati ed una al centro, sul vertice del frontone. Il salone d’onore, con struttura alla veneziana, è adibito a convegni, concerti e feste. Le pareti mostrano dipinti a fresco di soggetto mitologico. Il soffitto è abbellito con stucchi in gesso e figure allegoriche delle arti. L’annesso oratorio della Trasfigurazione, anticamente dedicato a San Sisto, risale al XV-XVI sec. e mescola caratteri gotici a quelli classici. Conserva un bell’altare in pietra con statue del Marinali e tracce d’affreschi, del 1400, nell’arco trionfale.


La Villa Monastero di San Biagio - Gualtiero

La Villa “Monastero di San Biagio – Gualtiero”

Sorge su un’altura panoramica, tra Mason e Breganze. Trattasi di un complesso antico composto da casa colombara, oratorio e resti di un monastero benedettino medioevale, appartenente ai monaci di Santa Giustina di Padova. Rimaneggiamenti si ebbero con l’aggiunta di un corpo di fabbrica adiacente a quello più antico. La villa attuale presenta un’architettura seicentesca, ove è difficile immaginare la residenza di una comunità religiosa. La famiglia Gualtiero ha valorizzato l’insieme, restaurando con cura i resti dell’antico passato. Nell’arco d’ingresso del cortile, del secondo ‘400, a ridosso dell’antico monastero, appare lo stemma dei Cerato Loschi che riporta l’anno 1591. La torretta è stata aggiunta nella tarda età romantica e lega il corpo padronale a ciò che rimane dell’antico monastero. Si possono ancora visitare le celle e i locali dove i monaci cucinavano il pane, preparavano il formaggio e facevano il bucato. Restano testimonianze del forno e del focolare. La corte conserva tracce dell’antico chiostro. La dimora mantiene una bella scala elicoidale in pietra e alcuni fregi alle pareti. L’oratorio della villa, dedicato a San Biagio, fu edificato nel XII sec. per essere ricostruito verso il 1456 circa e rinnovato nel 1488. A causa delle continue dispute con gli abitanti dei luogo per í pagamenti delle rendite, i monaci vendettero la proprietà ai signori Cerato, Angaran e Borgo. I nobili vicentini Cerato Loschi ampliarono poi la cappella nel 1618 aggiungendo il presbiterio. Nella solennità di San Biagio la chiesa è aperta al pubblico.


L'Eremo francescano di "San Pietro"

L’Eremo francescano di “San Pietro”

Sorge nelle incantevoli colline verso San Giorgio immersa nel verde degli ulivi e dei ciliegi. Nata prima del mille, complice la solitaria bellezza del luogo, a partire dal sec. XVII fu meta di eremiti e nel corso del tempo passò di mano in mano ai nobili della zona. Oggi è affidata ai Padri Francescani ed è un punto di riferimento per chi vuole vivere un’esperienza di vita spirituale e di preghiera. All’interno conserva due preziosi reliquari di San Pietro Apostolo e della Santa Croce.